Regione Umbria

 

 

Neopresidente Igor Cruciani: iniziate azioni di rilancio e per razionalizzazione delle risorse - (11/03/2014)
COMITATO GESTIONE AMBITO TERRITORIALE DICACCIA PERUGIA 1, PRIME ATTIVITÀ
Approvato nuovo statuto, cinque commissioni permanenti e dettate linee programmatiche

(Avi News) - Perugia, 12 mar. - "Con l'insediamento del comitato di gestione dell'Ambito territoriale di caccia di Perugia 1, caratterizzato, nostro malgrado, da vicende di cronaca legate all'ex presidente, è iniziata un'intensa attività per rilanciare il territorio di competenza, ormai incapace di rispondere alle esigenze sia del mondo venatorio che di quello agricolo e ambientalista".

Così si è espresso dopo il rinnovo delle cariche, presidente del nuovo comitato, l'agronomo Igor Cruciani. "Priorità condivisa da tutti i componenti - ha aggiunto Cruciani - è il potenziamento dell'attività informativa, imperniata su confronto e trasparenza, con lo scopo di rendere partecipi, non solo i dirigenti, ma anche e soprattutto i cacciatori del territorio.

L'obiettivo è rendere l'Atc Perugia 1 esempio virtuoso di gestione dell'attività venatoria, puntando su qualità e razionalità nell'uso delle risorse". Il comitato ha approvato il nuovo statuto "rendendolo rispondente - ha commentato Cruciani - alle mutate esigenze del mondo esterno".

Tra le novità, l'obbligo della trasparenza e l'attivazione di cinque commissioni permanenti: agricoltura, cervidi e bovidi, zona ripopolamento e cattura (Zrc) e selvaggina, habitat naturali e sviluppo della cultura ambientale e gestione specie cinghiale. I coordinatori delle commissioni sono invitati permanenti ai lavori dell'ufficio di presidenza, costituito, oltre che dal presidente, rappresentante di Confagricoltura Umbria, da esponenti delle associazioni venatorie: Carlo Pippi per Federcaccia, Giampaolo Zandrini per Arcicaccia e Mario Rubeca per Enalcaccia.
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Nuovo modulo denuncia sinistro "Morte del Cane" - (13/03/2014)
 
 
 

Circolare alle Sezioni Provinciali e alle Delegazioni Regionali - (13/03/2014) | Visualizza

Nuovo modulo denuncia sinistro "Morte del Cane" - (13/03/2014) | Visualizza

La Provincia di Sondrio.it Regione Lombardia
 
 
 
Abbattimento dei cinghiali, polemica sui corsi provinciali - (11/03/2014)

Sondrio - I cacciatori criticano le scelte della Provincia nella campagna per eliminare i cinghiali e chiedono a Sertori di «usare il buon senso e farsi parte attiva per risolvere gli errori commessi».

L’appello è contenuto in una lettera aperta recapitata a palazzo Muzio, che argomenta i motivi della «netta contrarietà nel metodo e nel modo» alle ultime decisioni dell’amministrazione in materia di attività venatoria: vari elementi che portano ad un quesito generale, riassunto nell’oggetto della missiva: «Cinghiale, controllo selettivo o specie cacciabile?».

La lettera tocca diversi temi, e il presidente della Provincia Massimo Sertori ha promesso una replica dettagliata per i prossimi giorni, dopo un approfondimento dei vari aspetti tecnici con i dirigenti del settore e gli esperti dell’ente.

A dar voce al malcontento dei cacciatori sono i presidenti di due associazioni del settore, Stefano Moraschini di Enalcaccia pesca e tiro e Silvano Quadrio di Libera caccia, che nella missiva indirizzata a Sertori esprimono la loro «grande incredulità, perplessità e delusione» dei soci di fronte alla decisione della Provincia sul corso per operatori qualificati abilitati al controllo del cinghiale. 
Provincia di Pistoia.it Regione Toscana
 Pistoia: approvato in consiglio provinciale il nuovo regolamento sulla gestione degli ungulati - (11/03/2014)
 
 
Novità sul prelievo venatorio di cinghiale, capriolo e cervo e sulle attività di prevenzione dei danni all'agricoltura Il Consiglio Provinciale, giovedì 6 marzo 2014, ha approvato a larga maggioranza, con una sola astensione, il Regolamento per la gestione e il prelievo degli ungulati in Provincia di Pistoia.

Il Regolamento è stato illustrato in Consiglio dall'Assessore all'Ambiente, alle Aree Protette e alla Caccia della Provincia di Pistoia, Rino Fragai. Il documento rappresenta la fase attuativa di quanto previsto dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale, approvato dal Consiglio nel dicembre scorso.

Nel Piano si prevedeva in particolare la ridefinizione dell'area vocata agli ungulati (area dove la presenza è tollerabile a determinate densità) e dell'area non vocata (dove si deve tendere alla loro eradicazione). Rispetto allo scorso PFV, l'area vocata al cinghiale è fortemente diminuita, in quanto sono state inserite nell'area non vocata tutte quelle aree agricole di pianura e collina che prima facevano parte dei distretti di caccia, mentre ora l'obiettivo per questi territori è una gestione che tenda al forte contenimento degli ungulati.
La Dea della Caccia.it Regione Friuli Venezia Giulia
 
 
 
Friuli: “Cani da caccia scambiati per randagi. serve ordine per evitare multe assurde” - (10/03/2014)

Raffiche di multe assurde e illogiche per i cacciatori segugisti. 

La ragione? I cani, sciolti per stanare la selvaggina, vengono scambiati per randagi, e partono sanzioni amministrative per le doppiette, cui vengono addebitate il costo della chiamata, la lettura del microchip, della cattura e del mantenimento del cane in canile. 

E anche in caso di contestazione, i cacciatori devono sobbarcarsi i costi e le incombenze della pratica. 

“Chiedo a regione e Provincia di mettere fine a questo equivoco”. Così il consigliere regionale Mara Piccin, con un’interrogazione ad hoc, invita la Regione a “predisporre regolamenti o azioni che facciano finalmente chiarezza”. 

Piccin ricorda che “tutti i cani da seguita, per poter essere usati dai cacciatori nel prelievo degli ungulati, devono ottenere un’abilitazione rilasciata dalla Provincia di competenza che ne attesti le attitudini e la correttezza per tale uso, nonché l’ubbidienza nei confronti del conduttore. 

E’ chiaro, quindi, che il segugista esercita l’attività venatoria solo quando ottiene tutte le abilitazioni della Provincia, per cui, chi è in regola, non può essere costretto a difendersi da accuse, fatte spesso in buona fede, ma che non hanno ragione di esistere”. 

(Il presidente della Pro segugio regionale, Sandro Levan)