A seguito del ferimento di un animale, si deve chiedere l'intervento di un conduttore di cane da traccia tra gli iscritti nell'apposito elenco provinciale. Il conduttore interpellato, prima di iniziare l'intervento deve comunicare alla vigilanza provinciale l'avvio del recupero. Questa valuta le circostanze e, se ne ravvisa la necessità, interviene direttamente. Nel caso di animale ferito da un cacciatore, la salma è di sua proprietà.

Queste disposizioni - ha evidenziato Bolzonello - riguardano fattispecie non specificamente individuate e possono essere applicate anche nelle giornate di silenzio venatorio (martedì e venerdì) in quanto non sono attività venatoria. Dei poco convinti dell'emendamento, Roberto Dipiazza (AR), che dubita delle capacità operative delle Province in questo campo e ha fatto presente un'esperienza negativa con la Provincia di Trieste per il recupero di alcuni cinghiali.

Mara Piccin ha fatto presente che è necessario creare e diffondere un numero verde a cui poter chiamare per reperire un recuperatore abilitato, inoltre presenterà all'attenzione dell'Aula alcune modifiche al testo base perché non risolve questioni importanti come i nocivi e il pronto caccia, una critica che trova concorde Paride Cargnelutti (Pdl) che, come lei, ha votato contro il disegno di legge. Roberto Revelant (AR) ha messo in evidenza che la Giunta porta nuove funzioni in capo alle Province quando va affermando l'intenzione di volerle sopprimere.

Un controsenso, questo, non negato neppure da Enzo Marsilio (PD), che ha parlato di necessità di rivedere l'intero Piano faunistico-venatorio, ciò secondo un lavoro di globale revisione della materia a cui l'assessore Bolzonello si è già detto disponibile ma per l'autunno. 

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