Roma, 20 gennaio 2025 – Le associazioni venatorie riconosciute (Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, Arcicaccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia) e il CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura, riunite nella Cabina di Regia unitaria del mondo venatorio, hanno recentemente depositato una memoria alla Corte costituzionale in merito all’ammissibilità del referendum abrogativo attraverso l’utilizzo della firma digitale.
L’iniziativa, rappresentata da Alfonso Celotto, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Roma Tre, mira a tutelare i principi di rappresentatività democratica, che si ritiene possano essere messi a rischio dall’attuale sistema referendario. Secondo quanto evidenziato, il sistema è esposto a rischi non ponderati e privo delle necessarie garanzie di tutela.
La memoria sottolinea che la facilità di raccolta delle firme online, introdotta nel 2020 e successivamente modificata, rischia di compromettere l’equilibrio del sistema democratico e rappresentativo italiano. Tale semplificazione, si sostiene, violerebbe gli articoli 1 e 75 della Costituzione. La soglia delle 500.000 firme, originariamente pensata dai costituenti come garanzia di serietà delle richieste referendarie, viene svuotata del suo significato dalla possibilità di raccoglierle digitalmente, se questa modalità non viene adeguatamente regolata attraverso una riforma costituzionale.
Alfonso Celotto ha dichiarato:
“L’assenza di meccanismi di bilanciamento nella raccolta delle firme digitali potrebbe trasformare il referendum da strumento di democrazia diretta a mezzo di pressione politica nelle mani di gruppi organizzati, snaturandone la funzione costituzionale originaria.”
La Cabina di Regia unitaria del mondo venatorio ha quindi richiesto, nel corso dell’udienza odierna davanti alla Corte Costituzionale, di valutare la legittimità costituzionale di questa norma. Lo scopo è prevenire un uso improprio dello strumento referendario, tutelando il settore venatorio da possibili ripercussioni negative. Al tempo stesso, si vuole garantire che le decisioni in questa e altre materie continuino a derivare da un processo democratico, rappresentativo e ben ponderato, a tutela di tutti i cittadini.