Istituito il tavolo di coordinamento ungulati selvatici presso la Provincia di Asti - (13/11/2013)

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Istituito il tavolo di coordinamento ungulati selvatici presso la Provincia di Asti - (13/11/2013)
 
 
Al fine di operare una verifica sulla situazione dell’eccessiva proliferazione, da più parti segnalata, degli ungulati selvatici sul territorio provinciale, il Commissario Straordinario della Provincia di Asti Alberto Ardia ha istituito il “Tavolo di coordinamento ungulati selvatici”.

Il Tavolo è composto da Provincia, Prefettura, Corpo Forestale dello Stato, Regione Piemonte, Ambiti Territoriali di Caccia, Organizzazioni Professionali Agricole, Associazioni Venatorie, Enti di gestione delle Aree Protette e Agenti di Vigilanza faunistico ambientale.

La prima seduta ha avuto luogo martedì 5 novembre. “L’organismo – ha dichiarato il Commissario - è stato istituito sulla base di sollecitazioni pervenute dai sindaci dell’Astigiano in accordo con il Prefetto. I Comuni hanno evidenziato la necessità di adottare provvedimenti incisivi per contrastare gli effetti che le popolazioni di cinghiali e caprioli determinano sul territorio provinciale: elevati danni alle colture agricole, incidenti automobilistici, problemi di sicurezza in generale”.
 
Paolo Guercio, dirigente del Servizio Agricoltura e Alimentazione, ha informato i presenti che l’Ente sta seguendo attentamente la problematica: “Già al termine della scorsa stagione venatoria – ha precisato - si erano operati sulla popolazione dei cinghiali interventi incisivi, che avevano sortito risultati soddisfacenti. E’ necessario comunque mantenere alta l’attenzione, anche attraverso il monitoraggio dell’attività effettuata dalle squadre di caccia al cinghiale che operano sul territorio, per far sì che il prelievo durante tutta la stagione venatoria conduca agli effetti sperati”.
 
Il Commissario Ardia si è impegnato a rappresentare le istanze dei componenti del Tavolo all’Assessore regionale alla caccia, in particolare: consentire l’attività venatoria al cinghiale sul territorio coperto da neve; svincolare dai piani di prelievo la caccia alla specie capriolo, come avviene per il cinghiale; destinare le risorse introitate dal tesseramento dei cacciatori prioritariamente per il risarcimento dei danni causati alle colture agricole da fauna selvatica.

Il Tavolo verrà riconvocato alla fine di novembre, per monitorare l’andamento del fenomeno e nel contempo valutare la proposta della Provincia di autorizzare i “selecontrollori” e le Guardie Venatorie Volontarie in possesso dell’abilitazione alla caccia di selezione, a effettuare interventi di contenimento, in collaborazione con gli agenti di vigilanza, con carabina e ottica di mira durante la notte, da autovettura con l’ausilio del faro, nel territorio provinciale dove se ne ravvisi la necessità.

Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno manifestato apprezzamento all’iniziativa, ritenuta molto efficace per gestire questa delicata problematica, che richiede l’impegno di tutti i componenti per conseguire gli obiettivi prefissati.