Storno e piccione cacciabili in deroga - (30/07/2013)

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Storno e piccione cacciabili in deroga - (30/07/2013)
 
 
 
 
Sulla base dei danni alle colture agricole causati negli ultimi anni da queste due specie, ne è stato autorizzato il prelievo in deroga per la stagione venatoria 2013-2014, precisando modalità, giorni, numero massimo di capi per cacciatore e confini territoriali di applicazione della norma.

La Giunta della Regione Emilia-Romagna ha deliberato, con atto n. 979 del 15 luglio 2013, l'autorizzazione per il prelievo in deroga per la stagione venatoria 2013-2014, stante le condizioni previste dall'art. 9 della direttiva 2009/147/CE.

Due le specie individuate - storno e piccione - sulla base dei danni causati in questi ultimi anni alle colture agricole e documentati dai dati trasmessi dalle Province.

Le modalità del prelievo in deroga sono coerenti con le condizioni poste dall'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Ricerca Ambientale (Ispra).

Per entrambe le specie non è quindi consentito l'uso di richiami di qualsiasi tipo quali a titolo di esempio richiami vivi, in pelle e in plastica. I mezzi autorizzati sono quelli di cui alla legge 157/92, art. 13, comma 1, utilizzando preferibilmente munizioni atossiche.
 
Possono esercitare il prelievo in deroga nella nostra provincia i cacciatori anagraficamente residenti in Emilia Romagna iscritti agli ATC della provincia di Bologna, i residenti in Emilia Romagna che esercitano la caccia in mobilità alla fauna migratoria, coloro che esercitano la caccia in Azienda faunistico venatoria o che abbiano optato per la forma di caccia di cui all'art. 12, comma 5, lett.b) della legge 157/92.

Per quanto riguarda la registrazione sul tesserino venatorio della specie piccione si dovrà usare la sigla ASM.

I quantitativi dei capi prelevati dovranno essere indicati, a cura dei cacciatori interessati, nell'apposito riepilogo previsto nel tesserino venatorio regionale, avendo cura per la specie piccione di trascrivere anche il nome della specie stessa nel riquadro vuoto. Il riepilogo dovrà essere inviato alla Provincia di residenza entro il termine ultimo del 31 marzo 2014.

Riportiamo per le due specie i tempi, i luoghi e le modalità specifiche per questa particolare forma di caccia.


STORNO

Modalità: da appostamento fisso e temporaneo, senza uso di richiami di qualsiasi tipo, esclusivamente nel raggio di 100 metri dai confini degli appezzamenti in cui sono in atto sistemi dissuasivi incruenti a protezione delle colture e sono presenti coltivazioni di frutta e di uva, e in presenza di frutto pendente.

Giorni: 1, 5, 8 e 12 di settembre e dal 15 settembre al 30 novembre 2013.

Numero massimo giornaliero per cacciatore: 20 capi.

Numero massimo stagionale per cacciatore 200 capi.

Comuni: Anzola dell'Emilia, Argelato, Baricella, Bazzano, Bentivoglio, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castelguelfo, Castel Maggiore, Castello d'Argile, Castello di Serravalle, Castel San Pietro Terme, Castenaso, Crespellano, Crevalcore, Dozza, Galliera, Granarolo dell'Emilia, Imola, Malalbergo, Medicina, Minerbio, Molinella, Monteveglio, Mordano, Ozzano, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sant'Agata Bolognese, Zola Predosa.


PICCIONE

Modalità: da appostamento fisso e temporaneo, senza uso di richiami di qualsiasi tipo, esclusivamente all'interno e nelle immediate vicinanze (massimo 100 metri dai confini) di appezzamenti in cui sono in atto sistemi dissuasivi incruenti a protezione delle colture e sono presenti le coltivazioni di grano e orzo.

Periodo: dal momento della semina e comunque non prima del 1° ottobre e fino al 15 dicembre 2013.

Numero massimo giornaliero per cacciatore: 20 capi

Numero massimo stagionale per cacciatore 200 capi

Comuni: Anzola dell'Emilia, Argelato, Baricella, Bazzano, Bentivoglio, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castelguelfo, Castel Maggiore, Castello d'Argile, Castel San Pietro Terme, Castenaso, Crespellano, Crevalcore, Dozza, Galliera, Granarolo dell'Emilia, Imola, Malalbergo, Medicina, Minerbio, Molinella, Monte San Pietro, Monteveglio, Mordano, Ozzano, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sant'Agata Bolognese, Zola Predosa.

Delibera della Giunta regionale n. 979 del 15 luglio 2013 "Esercizio delle deroghe previste dalla Direttiva 2009/147/CE.