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 Pistoia: approvato in consiglio provinciale il nuovo regolamento sulla gestione degli ungulati - (11/03/2014)
 
 
Novità sul prelievo venatorio di cinghiale, capriolo e cervo e sulle attività di prevenzione dei danni all'agricoltura Il Consiglio Provinciale, giovedì 6 marzo 2014, ha approvato a larga maggioranza, con una sola astensione, il Regolamento per la gestione e il prelievo degli ungulati in Provincia di Pistoia.

Il Regolamento è stato illustrato in Consiglio dall'Assessore all'Ambiente, alle Aree Protette e alla Caccia della Provincia di Pistoia, Rino Fragai. Il documento rappresenta la fase attuativa di quanto previsto dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale, approvato dal Consiglio nel dicembre scorso.

Nel Piano si prevedeva in particolare la ridefinizione dell'area vocata agli ungulati (area dove la presenza è tollerabile a determinate densità) e dell'area non vocata (dove si deve tendere alla loro eradicazione). Rispetto allo scorso PFV, l'area vocata al cinghiale è fortemente diminuita, in quanto sono state inserite nell'area non vocata tutte quelle aree agricole di pianura e collina che prima facevano parte dei distretti di caccia, mentre ora l'obiettivo per questi territori è una gestione che tenda al forte contenimento degli ungulati.
DANNI DA UNGULATI ALL'AGRICOLTURA DI PREGIO - (06/03/2014)

Il convegno dell'ATC Firenze 5 dedicato al tema della protezione delle produzioni agricole di pregio

"Orientare il calendario venatorio in funzione della tutela della produzione". E' questa la richiesta emersa nel corso del Convegno dell'ATC Firenze 5 dedicato al tema della protezione delle produzioni agricole di pregio.

San Casciano (Fi) 6 marzo 2014 - "La politica deve assumersi la responsabilità di orientare il calendario venatorio in funzione della tutela delle produzioni agricole, autorizzando quindi gli abbattimenti degli ungulati anche a settembre, cioè prima della vendemmia". E' questo il messaggio lanciato dal Presidente dell'Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5 Piero Certosi nel corso del convegno organizzato oggi a San Casciano dal titolo "Ambiente e colture di pregio: strategie gestionali di tutela".

Un messaggio rivolto ai rappresentanti delle istituzioni competenti in materia di Caccia presenti all'incontro, tra cui la Regione Toscana, rappresentata da Sabrina Nuti dell'Ufficio Caccia, e gli assessori provinciali Pietro Roselli (Agricoltura) e Renzo Crescioli (Caccia), oltre che ai rappresentanti delle Associazioni agricole, venatorie e ambientaliste. Inoltre gli Atti del Convegno saranno trasmessi alla Commissione agricoltura della Camera.

Il Problema dei danni da ungulati nel territorio gestito dall'ATC Firenze 5 (tutti i comuni della Provincia di Firenze a sud dell'Arno) ha infatti ormai raggiunto un carattere di vera emergenza. Un fenomeno in crescita: nelle ultime due stagioni venatorie la somma versata dall'ATC5 come rimborso agli agricoltori è stata di circa 300.000 euro l'anno, mentre solo pochi anni prima era di 150.000. Di pari passo sono aumentate anche le recinzioni elettrificate finanziate dall'ATC 5 e l'impegno in ricerca e sperimentazione finalizzata alla prevenzione.

"Negli ultimi anni - prosegue Certosi - sono cresciute sia le somme spese in prevenzione sia gli abbattimenti, tutti ovviamente autorizzati dall'Ispra. Nell'ultima stagione, nel territorio a caccia programmata e per controllo negli istituti a divieto di caccia, sono stati abbattuti circa 7000 capi, tra caprioli e cinghiali, specie responsabili di quasi il 90% dei danni ai vigneti. Un dato che non è più compatibili con il nostro territorio".
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Caccia: Santini (Fi), impegno toscano per sciogliere il nodo 'capanni' - (27/02/2014)
 
 
Firenze, 25 feb. - (Adnkronos) - Grazie ad una modifica di legge, sollecitata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini e approvata oggi, i 25mila cacciatori che utilizzano i "capanni fissi" e i proprietari dei fondi che li ospitano non correranno il rischio di vedersi multati e privati delle strutture. Sanzioni salatissime (da 10mila a 100mila euro e sino a due anni di reclusione) e rimozioni che sarebbero potute scattare dal primo di marzo, in conseguenza di un complesso intreccio di norme nazionali e regionali. I tre mesi di proroga decisi dal Consiglio regionale saranno utilizzati per definire meglio i contorni della materia, attraverso la richiesta di una modifica della legge nazionale che definisca gli appostamenti da caccia non più strutture soggette ad autorizzazioni amministrative ma manufatti rientranti nell' "edilizia libera".
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 LUPO: Continuano le mistificazioni! - (24/02/2014)
 
 
 
 
Si sa, la ragion di Stato costringe spesso i governanti a dire cose non proprio vere e, a volte, anche smaccatamente bugiarde, che poi solo la storia ci rivela; ma che lo stesso metodo lo si utilizzi anche per difendere interessi scientifici e culturali in genere è inaccettabile!

Che il Lupo sia specie minacciata è vero; che lo si dica "a rischio di estinzione" è già meno vero, ma che si inventino vere e proprie tesi comportamentali mai dimostrate da nessuno ed enunciate e credute solo per fede, è inaccettabile, ed è prova che di quest'animale si è fatto un totem che non ha ragione d'essere, se non scavando nel nostro inconscio e nell'atavica paura che l'animale ha sempre fatto all'uomo, tanto da portarlo all'adorazione ed al rispetto che si doveva e deve ad un potente monarca che, appunto, si adora per timore e non già per amore.
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Massarosa (Lucca): Abbattimento dei capanni da caccia - (19/02/2014)
L'amministrazione incontra i cacciatori.

MASSAROSA. Sono oltre 500 i capanni da caccia presenti sul territorio comunale che rischiano di essere abbattuti perché  potrebbero essere abusivi.

"L'attuale legge regionale- spiega il sindaco Franco Mungai- prevede che  la realizzazione dei capanni da caccia sia assoggettata alle stesse norme che regolano le concessioni edilizie, prevedendo quindi, in alcuni casi, addirittura l'acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica.

Un pasticcio  legislativo di difficile e cavillosa interpretazione che vogliamo risolvere per salvaguardare secoli di tradizione rurale e venatoria.

Per questo motivo- prosegue Mungai- abbiamo invitato tutte le associazioni venatorie del territorio a prendere contatti con i nostri uffici dove esamineremo la questione  cercando di trovare soluzioni percorribili, avviando nel contempo un confronto in Regione per trovare una sintesi ai nostri dubbi e poter  dare risposte certe  ai cacciatori".

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