Biografia di Adelio Ponce De Leon

Cosa sarebbe la Caccia senza gli Autori che hanno lasciato pagine indimenticabili sulla grande avventura cacciatoresca? Un mondo meraviglioso perduto.
Quadri di passione, inni alla Natura, agli animali e agli uccelli: un mondo libero nella palestra in cui si svolge l’attività venatoria, fatiche e riposi, delusioni e gioie, visioni irripetibili.
A partire da Eugenio Niccolini, fino ai nostri giorni tanti nomi illustri che la tirannia dello spazio ci vieta di elencare. Un mondo di Autori anche di grande autorevolezza letteraria.
Adelio Ponce De Leon

Nato a Gavirate, in provincia di Varese nel lontano 26 Gennaio del 1915, discende da nobile famiglia d’origine spagnola, di cui per altro parla poco, che conta nel suo passato personaggi illustri quali: Don Juan, scopritore della Florida (1521); Don Luis, Governatore di Milano (1662) e Don Antonino Vicerè di Napoli (1647), non a caso la famiglia è titolare del Toson d’oro, la massima onorificenza spagnola. Laureatosi in Giurisprudenza a Milano e Scienze Politiche a Pavia, ha combattuto in Africa Settentrionale nel 1936, inviando dal teatro di guerra, corrispondenze di caccia per Diana Venatoria frutto delle battute in compagnia della sua browning, da cui deriva il soprannome di “Mitraglietta” che lo accompagnerà per tutta la vita, per procurare selvaggina ai suoi commilitoni. Dal 1940 al 1942 combatte in Africa fino al giorno in cui sarà fatto prigioniero. Fuggito, neanche a dirlo, avventurosamente da un campo di prigionia in quel di Tobruk, rientra in Italia per collaborare con la Resistenza, così da meritarsi, dopo aver ricevuto dalle mani del Generale Rommel la croce di guerra tedesca, una medaglia al valor militare. Da circa 60 anni si occupa di politica venatoria, nelle file della F.I.D.C., dove ha ricoperto vari incarichi a livello dirigenziale. Ma ciò che più c’interessa è il Ponce De Leon giornalista e scrittore; da quasi 60 anni iscritto all’albo dei giornalisti, ha collaborato in pratica con tutte le testate venatorie, ed in alcuni casi ne è stato direttore (La Caccia – Milano 1947). Come abbiamo già detto, corrispondente sin dal 1938 per Diana, ha legato il suo nome alle pagine del Cacciatore Italiano, Andando a Caccia, Caccia e Pesca, firmando pezzi in lingua per La Caza e per Plaisir De Chasse. Ma lo scrittore non è stato da meno; ha pubblicato a tutt’oggi, ben 15 volumi di caccia, dalla cinegetica all’ornitologia, dalla cinologia alla letteratura venatoria. Già perché è la caccia, che lo ha sempre ispirato, a fare da padrona in compagnia delle donne e del gioco, nella sua intensissima vita che lo ha visto percorrere i sentieri di tutto il mondo alla ricerca di luoghi sempre più ameni, con un chiodo fisso: il beccaccino, tanto da ricoprire per anni la carica di Presidente del Club a lui dedicato e di cui è tuttora mantiene la presidenza ad Honorem, ruolo che gli sta molto stretto, in quanto l’Avvocato è ancora in servizio attivo, con buona pace dei beccaccini che finiscono ogni anno nel mirino del suo fucile.
 
Adelio Ponce De Leon, con la pipa, fotografato in occasione del Premio Iesolo, insieme a Rodolfo Grassi, Bruno Modugno, Giacomo Cretti e Giorgio Bracciani
 
I testi di Adelio Ponce De Leon: