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Casi purtroppo tristemente noti, anche nel Vastese, e che dipendono dall'utilizzo di cartucce a palla singola con armi ad anima liscia, il classico calibro dodici ad esempio. Per fortuna le nuove generazioni di cacciatori si orientano sempre più verso armi ad anima rigata per la caccia agli ungulati. Nel prelievo del cinghiale, ad esempio, le carabine stanno progressivamente sostituendosi ai fucili. Nonostante la maggiore potenza delle carabine, con gittata molto maggiore rispetto a doppiette e sovrapposti, i materiali impiegati per la realizzazione delle cartucce e le leggi fisiche che regolano la balistica del tiro rendono praticamente impossibile il cosidetto "rimbalzo" del proiettile esploso. E il recente corso per selecontrollori organizzato dall'Atc Vastese, diretto dall'avvocato Giacomo Nicolucci, produrrà come utile effetto collaterale un sensibile incremento, tra i cacciatori, dell'utilizzo di carabine al posto dei classici fucili. Una nuova cultura venatoria che guarda al prelievo di selezione e non più solo alle caotiche e pericolose braccate e che mira di più alla sicurezza e alla gestione programmata delle specie selvatiche.

Francesco Bottone 
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