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Decisamente elevato è stato lo sforzo di caccia e l'impegno dei cacciatori per conseguire questi soddisfacenti risultati.

Esaminando le diverse specie, il capriolo registra le migliori performance con 4.235 capi abbattuti nella stagione sui 4.944 animali assegnati, totalizzando una percentuale di realizzazione provinciale dell'86% contro l'83% dell'anno scorso. I risultati migliori vengono conseguiti anche questa volta dagli Atc rispetto agli ambiti privati: BO2 e BO3 raggiungono entrambi l'88% mentre le AFV si fermano al 79%. È importante sottolineare che nella fascia di bassa collina ad alta vocazione agricola di entrambi gli Atc, dove gli obiettivi provinciali mirano a densità compatibili estremamente basse, il tasso di realizzazione degli abbattimenti è stato quasi ovunque superiore al 90%.

Per il cervo la stagione venatoria 2012-2013 vede una percentuale di abbattimenti analoga a quella dell'anno scorso nonostante il numero nettamente maggiore di animali assegnati e le maggiori difficoltà climatiche. Sono stati 415 i cervi abbattuti in caccia sui 548 del piano previsto: una percentuale di realizzazione media provinciale del 76%, che è un risultato davvero strepitoso se paragonato ai prelievi conseguiti dalle province toscane che compartecipano con Bologna alla gestione della specie nel comprensorio tosco-emiliano (ACATER centrale). Pistoia, Prato e Firenze, infatti, si sono fermate a prelievi compresi tra il 50 e il 60%, a causa della norma nazionale che vieta la caccia in presenza di neve.

I distretti bolognesi più zelanti nella caccia di selezione al cervo si sono confermati quelli con la maggiore presenza della specie e quindi dove più impellenti sono anche le necessità di riequilibrio della popolazione. Il BODC1 (Grizzana e dintorni) ha conseguito un buon 88% di abbattimenti, il BODC2 (Bombiana) il 78,3%, il BODC3 (Castel di Casio, Camugnano e pre parco dei Laghi) un 81% con ben 251 capi complessivi, il BODC4 (Monzuno Montorio) ha totalizzato il 100%.

Percentuali di realizzazione nettamente inferiori negli altri distretti di gestione del cervo, dove la popolazione si presenta in maniera sporadica e sottoforma di gruppi o di singoli capi isolati e quindi con molte difficoltà ad essere contattati nei periodi di caccia.

Il daino ha risentito più delle altre specie delle limitazioni stagionali alla caccia, difficoltà che si è aggiunta alla tradizionale scarsa contattabilità di questo ungulato e alla sua dispersione in un territorio estremamente vasto.

La media provinciale di realizzazione del piano pari al 50% è in linea con i tassi conseguiti negli anni passati e risente del consueto sovra dimensionamento del piano di prelievo adottato per ovviare alle difficoltà sopra richiamate e per cercare di rimuovere la presenza di questa specie nelle aree non vocate. Anche nel caso del daino gli ATC presentano i migliori risultati con percentuali nettamente superiori a quelle conseguite in media dalle aziende faunistiche: 62% del BO2 e 65% del BO3 contro il 22% delle AFV. 

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