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L'opuscolo, del quale pubblichiamo alcuni passi tra i più importanti, è utilissimo per una serie di motivi.

Il primo è che ormai pochi hanno domestichezza con l'uso delle armi. Non sappiamo se sia un bene o un male, ma uno che va a caccia oggi non ha la cultura delle armi e deve imparare tutto da zero.

Il secondo è che anche chi conosce benissimo le armi non sempre sa usarle con correttezza. La maggior parte dei cacciatori di oggi ha fatto il servizio militare, dato che l'età media ha 57 anni, ma in assenza delle procedure e della disciplina può commettere distrazioni pericolose.

Infine, l'euforia predatoria va controllata con l'aiuto di altri colleghi più anziani. E con l'esperienza.

L'opuscolo conta 38 pagine a colori ed è stato stampato su carta patinata opaca per privilegiare la lettura del testo piuttosto che la visibilità delle immagini, che peraltro sono chiaramente esemplificative.

Gli argomenti vengono esposti per capitoli, ognuno dei quali ha un titolo, un sommario, un testo con logica comunicativa a risposte chiuse (sì-no).

Apre con la descrizione generale del pericolo che le armi rappresentano di per sé, prosegue con le istruzioni di come tenerle in casa, la loro manutenzione (anche quella spicciola, come guardare se la canna è libera), il loro trasporto (differenza tra trasportare e portare un'arma), caricare e scaricare un'arma, quando e come si spara, i vari tipi di caccia e, infine, le responsabilità del cacciatore.

Riguardo quest'ultimo capitolo, tutti hanno ricordato che un errore nell'esercizio della caccia produce quasi sempre danni drammatici e con conseguenze penali. Eventuali ferite o uccisioni (per fortuna in Trentino sono poche rispetto al resto del paese grazie alla particolare caccia che si svolge da noi) sono quantomeno preterintenzionali, ma qualcuno vorrebbe che venisse stabilito un reato apposito per il cacciatore sbadato.

Come gestire correttamente le armi per l'attività venatoria.
Distribuito un utilissimo opuscolo sulle regole fondamentali per chi maneggia armi - (14/03/2013)

È stato presentato oggi a Trento l'opuscolo «Gestire correttamente e in sicurezza le armi per l'attività venatoria», edito dall'Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino in collaborazione con la Questura di Trento e l'Associazione Cacciatori Trentini.

Sarà distribuito ai 6.500 cacciatori trentini, ma sarà messo a disposizione di coloro che lo richiederanno alla 8ª Expo Riva Caccia Pesca Ambiente, che si svolgerà a Riva del Garda dal 23 al 24 marzo 2013.

 
L'opuscolo, del quale pubblichiamo alcuni passi tra i più importanti, è utilissimo per una serie di motivi.

Il primo è che ormai pochi hanno domestichezza con l'uso delle armi. Non sappiamo se sia un bene o un male, ma uno che va a caccia oggi non ha la cultura delle armi e deve imparare tutto da zero.

Il secondo è che anche chi conosce benissimo le armi non sempre sa usarle con correttezza. La maggior parte dei cacciatori di oggi ha fatto il servizio militare, dato che l'età media ha 57 anni, ma in assenza delle procedure e della disciplina può commettere distrazioni pericolose.

Infine, l'euforia predatoria va controllata con l'aiuto di altri colleghi più anziani. E con l'esperienza.

L'opuscolo conta 38 pagine a colori ed è stato stampato su carta patinata opaca per privilegiare la lettura del testo piuttosto che la visibilità delle immagini, che peraltro sono chiaramente esemplificative.

Gli argomenti vengono esposti per capitoli, ognuno dei quali ha un titolo, un sommario, un testo con logica comunicativa a risposte chiuse (sì-no).

Apre con la descrizione generale del pericolo che le armi rappresentano di per sé, prosegue con le istruzioni di come tenerle in casa, la loro manutenzione (anche quella spicciola, come guardare se la canna è libera), il loro trasporto (differenza tra trasportare e portare un'arma), caricare e scaricare un'arma, quando e come si spara, i vari tipi di caccia e, infine, le responsabilità del cacciatore.

Riguardo quest'ultimo capitolo, tutti hanno ricordato che un errore nell'esercizio della caccia produce quasi sempre danni drammatici e con conseguenze penali. Eventuali ferite o uccisioni (per fortuna in Trentino sono poche rispetto al resto del paese grazie alla particolare caccia che si svolge da noi) sono quantomeno preterintenzionali, ma qualcuno vorrebbe che venisse stabilito un reato apposito per il cacciatore sbadato.

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