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La cittadina, complice le temperature non particolarmente rigide, e' stata scelta come luogo di svernamento da milioni di merli, che di solito procedono piu' a sud.
 
I loro stormi oscurano i cieli quando a sera, dopo aver vagato nelle campagne alla ricerca di cibo, tornano in citta' per appollaiarsi su alberi, tetti, grondaie.
 
Il tutto coprendo un quantita' immense di guano il terreno, bianco delle loro deiezioni e non di neve. Questo porta rischi di epidemia, oltre a dover tollerare la puzza e ad incrementare il rischio di cadute e indicenti stradali per il terreno reso viscido dalla nauseabonda poltiglia.
 
Nelle feci dei merli si cela un fungo che causa un infezione, l'istoplasmosi, che causa sintomi simili alla polmonite.
 
A rischio non solo gli esseri umani ma anche gli animali domestici. Non solo. Gli escrementi contaminano il terreno perche' a differenza del concime animale degli erbivori la loro alta acidita' altera' la composizione del terreno I cittadini stanno tentando di tutto per mandarli via: cannoni ad aria e fuochi d'artificio lanciati verso gli albori scelti come dimora dagli uccelli 'untori' ma finora con risultati scarsi.

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