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La giornata piovosa non ha impedito che ci fossero un’ottantina di persone (a dimostrazione di quanto il problema sia sentito in zona) tra cui 3 parlamentari – i deputati Cristina Bargero e Fabio Lavagno, e il senatore Daniele Borioli – l’assessore provinciale alla caccia ed agricoltura Lino Rava ed i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. La presenza degli ungulati in zona è notevolmente cresciuta negli anni al punto che Mauro Rosmino, presidente dei cacciatori castellettesi, l’ha quantificata in centinaia di unità sul solo territorio comunale, tra animali stanziali e in transito.

Quali sono allora le soluzioni, tenuto conto che ci sono norme sulla caccia al cinghiale complesse e non omogenee per tutti i territori, anche solo prendendo a paragone le realtà provinciali confinanti di Alessandria e di Asti ? Lino Rava ha evidenziato che oggi la Provincia di Alessandria si è dotata di un nuovo regolamento e che occorre l’accordo con i cacciatori per formare la squadre necessarie, tenuto conto che da novembre a gennaio la caccia è aperta e, negli altri mesi, si procede con gli abbattimenti controllati. Il mondo agricolo, dal canto suo, ha ritenuto la normativa non sufficiente (Cia) e richiesto maggiore incisività da parte dei cacciatori (Coldiretti), suscitando una reazione abbastanza rumorosa da parte delle “doppiette” presenti. Per quanto riguarda il mondo politico, i 3 parlamentari si sono sostanzialmente detti d’accordo nella necessità di una approvazione celere della legge nazionale che, soprattutto, non porti ad applicazioni differenti su territori omogenei.

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