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L'Assessore ha poi illustrato il percorso avviato per le modifiche dei regolamenti sulla gestione degli "Atc" e sul prelievo venatorio della specie cinghiale. "Dopo una fase di avvio in cui sono state analizzate alcune proposte, il processo di riforma degli Ambiti territoriali di caccia al momento è 'congelato' - ha sottolineato - in attesa che il Governo si pronunci in modo chiaro relativamente alla cancellazione delle Province ed al conseguente riordino delle funzioni ad esse conferite".

"Il lavoro fin qui svolto - ha rilevato l'assessore - può comunque essere utilizzato, alla luce di quelle che saranno le decisioni del Governo, come base di partenza per proseguire nella revisione degli Ambiti Territoriali di Caccia, fermi restando gli obiettivi di miglioramento della gestione faunistica e territoriale e della riduzione dei costi".

In merito alla revisione del regolamento per la caccia al cinghiale, l'assessore regionale ha fatto il punto della situazione delle proposte inviate dalle varie associazioni venatorie, esprimendo la volontà di produrre un documento di sintesi che raccolga le modifiche maggiormente condivise, su cui verrà richiesto un parere della Consulta entro i primi giorni di marzo.

I punti prioritari su cui si deve cercare una necessaria convergenza, ha detto, sono le procedure di assegnazione dei settori e l'ampliamento delle modalità di prelievo venatorio della specie, oltre ad un più preciso e puntuale piano di gestione che consenta una effettiva limitazione dei danni causati all'agricoltura.

L'assessore Cecchini ha poi riferito all'assemblea l'intenzione della Giunta regionale di adoperarsi, nell'ambito della Commissione Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni, per verificare congiuntamente con le altre Regioni interessate la possibilità di una applicazione delle deroghe al prelievo venatorio previste dalla direttiva comunitaria.

"Le recenti osservazioni fornite dalla Commissione europea alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - ha spiegato l'assessore - ribadiscono la necessità di osservare tutte le condizioni previste all'art. 9 della direttiva 2009/147, pena il ripristino della procedura di infrazione avviata nei confronti dell'Italia.

La Regione Umbria è comunque pronta a contribuire ad una iniziativa congiunta con le altre Regioni, fornendo tutti i dati raccolti nell'ambito del monitoraggio sull'avifauna che viene portato avanti dall'Osservatorio.

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