I motivi del ricorso, accolti dalla sospensiva urgente disposta dai giudici amministrativi romani riguardano: l'assenza di piano faunistico venatorio regionale in vigore; la mancanza del documento di di valutazione ambientale strategica per il calendario venatorio; le due giornate aggiuntive settimanali di caccia (oltre alle tre canoniche) ai migratori nei mesi di ottobre e novembre; i periodi di caccia troppo prolungati a tordi e cesene anche dopo il 10 gennaio; i periodi di caccia troppo prolungati agli uccelli acquatici dopo il 20 gennaio; la caccia alla beccaccia dopo il 31 dicembre; l'uso di munizioni contenenti piombo nella caccia agli ungulati, e nella caccia vicino a corsi d'acqua e zone umide.

Questo il commento di Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria: "Quanto arriva da Roma è sbalorditivo: sparisce del tutto la certezza del diritto. Occorre che la Regione ripristini immediatamente il calendario venatorio. Dopo che il TAR ha rigettato in toto il ricorso degli ambientalisti, un'altra parte della magistratura amministrativa, il Consiglio di Stato, nega quanto deciso dal TAR stesso. Questo, forse, fa parte del sistema Italia. In mattinata sarò in Regione Liguria, per sostenere con forza l'immediato ripristino della stagione di caccia, che non dovrà avere alcun tipo di fantasiosa interruzione".


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