Non a caso i vigneti più razziati sono quelli dei bianchi e in particolare del moscato. Gli ungulati non si limitano ai grappoli più bassi perchè sono in grado di alzarsi sulle zampe posteriori anche appoggiandosi ai pali di sostegno delle viti. I danni sono già notevoli, denunciano i viticoltori di tutta l'area euganea, da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon. Quintali e quintali d'uva divorata dai cinghiali o danneggiata, una perdita di produzione che si annuncia ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. I produttori sono esasperati e impotenti, ogni mattina costretti a fare la conta dei danni e a scoprire vigneti distrutti. All'ordine del giorno le segnalazioni al Parco Colli Euganei e ai Comuni. Con il passare dei giorni la situazione si fa sempre più drammatica e Coldiretti Padova torna a chiedere l'immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento. «È evidente che non ci sono altre soluzioni - afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - e che l'unica possibilità per fermare questo flagello è quella di sparare».

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