Non vorrei che, a causa di scelte affrettate o comunque non condivise dalla stragrande maggioranza dei soggetti, si possa rischiare un calo di appassionati. In questo momento l'unica cosa da fare è accelerare, dopo le elezioni dei nuovi organismi degli Atc, la scelta delle cariche, senza giochi o giochini. Dobbiamo mettere persone competenti, capaci di dare un segnale nuovo al mondo venatorio. Se saremo capaci di fare questo, forse, ancora la caccia potrà avere un futuro. Fuori dai giochi politici o di singoli associazioni, si vada alla formazione degli organismi che fin da subito devono lavorare perché c'è da dare risposte urgenti ad alcune problematiche di questo mondo.

Mettere troppa carne sul fuoco fa correre il rischio di bruciarne una parte". Granocchia coglie inoltre l'occasione per affrontare anche l'argomento della caccia in deroga, tornato d'attualità dopo l'iniziativa del 23 luglio a S. Maria degli Angeli con l'Associazione dei migratoristi italiani, in cui è stata illustrata la nuova recente normativa su questo tipo di caccia che stabilisce che la deroga può essere ottenuta solo nel caso di specie nidificanti sul territorio regionale.

"Tale disposizione - sono le parole di Granocchia - ci potrebbe consentire di tentare di chiedere la deroga molto ristretta per il fringuello. A tal fine, potrebbe risultate molto utile lo studio scientifico già realizzato dall'Osservatorio scientifico regionale in collaborazione con la Provincia che potremmo riprendere in mano e ripartire da questo per formulare la richiesta". Granocchia rende noto infine di essersi attivato per chiedere, dopo aver ottenuto lo scorso anno la deroga per lo storno, di immettere questa tra le specie cacciabili su tutto il territorio nazionale, visti gli ingenti danni all'agricoltura di cui si rende protagonista l'animale. 

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