Le novità salienti del Piano sono:
- la ri-definizione dell'area vocata agli ungulati (area dove la presenza è tollerabile a determinate densità) e dell'area non vocata (dove si deve tendere alla loro eradicazione). Rispetto allo scorso PFV, l'area vocata al cinghiale è fortemente diminuita, in quanto sono state inserite nell'area non vocata tutte quelle aree agricole di pianura e collina che prima facevano parte dei distretti di caccia, mentre ora l'obiettivo per questi territori è una gestione che tenda al forte contenimento degli ungulati;
- l'aumento della superficie a divieto di caccia (si passa dal 20,3 % dello scorso PFV al 21, 7%), ed in particolar modo, all'interno di questa superficie, l'aumento di istituti che prevedano una gestione condivisa fra Provincia, ATC, associazioni agricole, venatorie, ambientaliste o culturali (Zone di Ripopolamento e Cattura e Oasi di Protezione);
- una diversa regolamentazione per l'attività venatoria nel Padule di Fucecchio, pensata a diversi livelli di protezione, a seconda che si parli della ZPS (Zona di Protezione Speciale) o dell'Area "no piombo" della stessa, riconfermando in un quadro organico i recenti provvedimenti già approvati dal Consiglio Provinciale in quell'area e andando verso un'uniformità gestionale con i territori omogenei delle altre Province.


Oltre alla pubblicazione sul BURT, il testo sarà nei prossimi giorni in visione sul sito della Provincia di Pistoia, sia nella sezione "caccia e pesca" sia nella sezione del "garante della comunicazione".

06/12/2013 Provincia di Pistoia

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